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Come una meteora

Immagine del redattore: Agnese CaonAgnese Caon

In molti mi state chiedendo, ti stai allenando? che gara prepari? cosa hai fatto? Hai raggiunto la gloria ti sei accontentata e ora abbandoni tutto? No non ho raggiunto la gloria, piuttosto stava arrivando una grande occasione, ed io l’ho dovuta lasciare, il corpo fisico parla, e da qualche mese stava parlando in maniera profonda, lasciando uno spazio vuoto in termini di impegno ma pieno di comprensione, a mano a mano ho visto lasciare li la maglietta, le scarpe, lo zaino, tutti i preparativi del martedì e del giovedì, il nuoto del sabato per… dedicarmi tempo e attenzione, non è stata presunzione ma è cura. Come dice una mia collega il momento di picco dello sport è stata come una meteora, rapido, intenso, entusiasmante, bello, potente, con una scoperta che ha dell’incredibile ma non quasi indolore, sono certa che in qualche modo io possa ripartire, non so i tempi e non so le modalità anche se non mi sono mai completamente fermata. Quindi non è stata la gloria per una medaglia e un titolo italiano, ma l’aver cura e attenzione per me stessa. L’importante è trovare la giusta misura e il giusto compenso: allenamento-fatica-dolore-cura-ripresa.

Quindi la domanda non è tanto: che gara stai preparando, ma… come stai/come sta andando? Una domanda forse banale, ma che se ascoltiamo bene la risposta racchiude sempre un grande significato.




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