Diventare donna: la mia strada verso la creatività femminile

Diventare donna: la mia strada verso la creatività femminile

Fin da bambina mi sono sempre chiesta come sarebbe stata la mia vita da adulta.

Guardavo gli altri crescere, soprattutto fisicamente, e per me era un cruccio costante. Lo sguardo era fisso su quel “crescere” esteriore, e mi domandavo: come sarà la mia vita da grande?

Sapevo già di essere donna, e sentivo dentro di me, profondamente, che quell’essere donna portava con sé un significato, una missione, un compito speciale da portare nel mondo. Ma cosa significava davvero?

La mia mente di bambina conosceva una sola risposta: essere donna significava generare una vita.

Eppure io mi domandavo: come potrò generare una vita se la mia vita, già di per sé, sembra così piccola?

(Acondroplasia)

Le domande si rincorrevano: come sarebbe stato se non fosse stato così? E come sarebbe stato se invece lo fosse stato per sempre?

Non sapevo allora che la vita non si riduce al solo atto di “diventare grandi”, ma è un continuo processo di crescita, apprendimento, trasformazione. Non sapevo che si può “generare la vita” in tanti altri modi, oltre alla maternità biologica.

Col tempo ho imparato che per poter dare vita a qualcosa o a qualcuno, bisogna prima imparare a generare la propria vita. Bisogna imparare a diventare adulti per sé stessi, a maturare, a conoscersi e a scoprirsi.

E in questo percorso ho compreso che probabilmente non sono stata chiamata a generare una vita fisica, nonostante questo sia sempre stato un desiderio forte e chiaro dentro di me. Forse era un desiderio della mente, dell’ego, o semplicemente l’unica possibilità che allora conoscevo.

Oggi so che la forza creatrice femminile si manifesta in molti altri modi: non solo nel dare alla luce un figlio, ma anche nel dare forma a idee, progetti, relazioni, esperienze. La maternità non è confinata al corpo: è un’energia, una spinta a generare, trasformare, portare bellezza e cambiamento nel mondo.