Io sono, sono io. La propria “idendità”, l’essere ciò che si è, un passo da fare, e sottende l’idea che si ha di sè ogni giorno, che si costruisce con le parole che ti ci si rivolge, anche davanti allo specchio, oppure mentre si va al lavoro, o mentre ci si prepara; tu quali parole ti rivolgi? Come ti guardi?
E’ un passo importante, da fare, alzare lo sguardo e guardarSI, rivolgerSI a sè con amore, attenzione, cura; è un Si che diciamo a noi stessi, quella persona sei tu e ti mostri al mondo per ciò che sei.
Nella vita, si cambia, e una donna cambia spesso, cambia capelli, umore, cambia modo di vestirsi, cambia continuamente, cambiamo, e abbiamo desiderio di cambiare per esprimere quel nostro potere personale di ESSERE ciò che siamo in quel momento.
E come dice una frase: se stai bene con te, stai bene con tutti, allora da qui possiamo iniziare ad amare, voler bene, e rivolgere una parola attenta a noi.
Per gli altri, siamo in base a ciò che facciamo, ma noi chi siamo per noi stessi? - Tu chi sei quando sei da sol@? come diceva Pirandello -.
Io considero tutto ciò un viaggio, alla scoperta continua di me stessa se mi do la possibilità di conoscermi e scoprirmi, il mio infinito presente che scelgo di essere ciò che sono con le mie turbolenze e con i miei desideri di fare strada per continuare a scoprire e ad essere.
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