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Immagine del redattoreAgnese Caon

Il corpo acondroplasico e l’età adulta:

Il “diventare grande” di cosa significava e cosa significa per me diventare grande ne ho già scritto, ora un passo più in là, l’età adulta di quel “grande” che non è legato solo alla fisicità che c’è o che non c’è ma che è la prospettiva evolutiva: l'adulto è considerato una fase dello sviluppo umano, che è a sua volta un susseguirsi di fasi diverse e distinte tra loro su una linea temporale continua. Cosa significa quindi essere adulti? Essere in grado di autodeterminarsi, quindi ci sono già passata, quindi ci sono già dentro… ?

Per la società, i due principali indicatori dell'identità adulta sono la vita sessuale e lavorativa, ma sembra che la realtà di oggi sia caratterizzata da cambiamenti continui e che la strada verso l'adultità sia riconosciuta come un cammino dai caratteri molto soggettivi, si parla quindi di molteplici adultità possibili.

Nel caso di noi, nella mia vita con acondroplasia, quasi fosse una scalata a farsi sentire, a vedersi, a viversi, e a rendersi autonomi, poi si tratta di: vedersi, sentirsi, ascoltarsi, viversi da adulti, portando a compimento delle scelte, che siano seguite da azioni che portano a compiere e a seguire il proprio sogno, il proprio desiderio, la propria spinta, tutto questo nella ricerca continua di sè stessi. Come? Accogliendo finalmente ciò che si è, tutto ciò che c’è, nella dimensione che ci caratterizza, nella nostra fisiologia, fisionomia e nel fisiologico cambiamento ma soprattutto nella nostra caratteristica biologica che niente e nessuno può cambiare, può mutare, può zittire, perchè la forma rimane intessuta nelle tele fisiche e fisiologiche di ogni persona




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