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Ciò che vediamo, ciò che abbiamo

Immagine del redattore: Agnese CaonAgnese Caon

Se diamo per scontato i nostri traguardi, il nostro percorso, i nostri progetti, tutto prende un colore neutro. Anche solo dalle nostre lenti sul mondo, gli occhi servono per guardare in profondità non solo per vedere. Siamo sempre all’inizio di qualcosa, ogni giorno abbiamo la possibilità di cambiare e ogni giorno è il giorno giusto. Se siamo sempre pronti a camminare, e a cambiare strada, allora quello che scegliamo prende un colore più vivace e ciò che ci attende sarà tutto da scoprire, una sorpresa. Siamo immersi in una contaminazione del nostro sguardo attraverso il filtro della carenza anziché dell’abbondanza. Crediamo di avere bisogno di acquistare beni o servizi che ci dotino di quello che ci hanno fatto credere che ci manchi. Per molti è come se mai, nemmeno per un attimo, qualcosa bastasse, se potessi prenderei circa 10 cm di gambe e 6 cm di braccia e me li attaccherei, giusto per essere agli occhi del mondo “normale”, ma non si può, è una cosa che va oltre la natura stessa della mia persona. Questo agli occhi di molti è mancare un tassello ed è proprio questo che se manca fa saltare tutto il resto, relazioni, rapporti, incontri ma sta a noi decidere come muoverci, come vedere e come guardare quello sguardo pungente in uno sguardo amorevole, perché l’altro riflette ciò che noi passiamo come immagine. Così come parlano gli occhi, parla il sorriso.


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